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21 aprile 2009

L'insegnamento dei Grandi.


Un giorno, un pensatore indiano fece la

seguente domanda ai suoi discepoli: "Perchè le persone gridano quando sono arrabbiate?"
"Gridano perchè perdono la calma" rispose uno di loro.
"Ma perchè gridare se la persona sta al suo lato?" disse nuovamente il pensatore
"Bene, gridiamo perchè desideriamo che l'altra persona ci ascolti"
replicò un altro discepolo
E il maestro tornò a domandare:
"Allora non è possibile parlargli a voce bassa?"
Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò:
" Voi sapete perchè si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto.
Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare.
Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro.

D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate?
Loro non gridano, parlano soavemente. E perchè?
Perchè i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.
A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano.

E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi.
I loro cuori si intendono. E' questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano."
In fine il pensatore concluse dicendo:
"Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino,
non dite parole che li possano distanziare di più, perchè arriverà un giorno in
cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare."


16 giugno 2008

Tre Amici ed Una Piazza

Erano le 00.05 quando, dopo una grande partita a Bowling, il Baffo, Pisello ed io, ci fermiamo in piazza Aragona, dove si sta concludendo la classica sfilata (di moda) di questo periodo, che chiude il Torneo di Calcetto Over 40. Parliamo del più e del meno, è molto che questo trio non si riunisce. Pisello si allontana per parlare con una compagnia di amici che non vedeva da un pò, e così il Baffo mi fà:" Hai visto Zeitgeist ?" Gli rispondo che ne ho molto sentito parlare, che ne ho visto qualche spezzone, il solito film che pensa di denunciare cose che tutti già conoscono, e molti di questi, le hanno già interpretate, ognuno secondo i propri occhiali rosa di hegleliana memoria (era Hegel?). Il discorso, va avanti, si estende, arriva al complottismo sull'attentato alle Torri Gemelle. Finchè lo guardo, e dico:"Penso che ci siano "verità" che non ci siano date sapere. "Verità" che non si conosceranno mai. E provo un profondo disinteresse nei loro confronti." Mi risponde che se si fosse saputa la "verità", molte cose si sarebbe potute evitare. E' la fine: il mio cervello aumenta la velocità sinaptica, sconcertanti riflessioni escono dalla mia bocca:"Si sarebbe potuto evitare? E come, visto che sarebbe una fatto già passato? Tu pensi davvero che alle masse interessi qualcosa? Credi davvero che possa esistere una libera informazione che interessi? Ricordo quando la mia prof di Arte ci parlava dell'Arte come interesse dei ricchi, poichè chi aveva a stento da magiare quel giorno, figurati se poteva spendere tempo ed energie per l'Arte, questa pura attività intellettuale. Non è cambiato niente: oggi la massa continua ad essere povera. Il fatto che il benessere sia aumentato non significa necessariamente maggiore ricchezza, anzi: in proporzione, lo standard medio di qualità della vita, oggi, è molto più costoso che di un secolo fà." Vi risparmio le altre digressioni fatte al riguardo, ma voglio farvi partecipi di una prima conclusione a cui sono giunto oggi. 
La Libertà, la Verità, non è fuori, non è nel Mondo che ci circonda, non è un esteriorità: è dentro di noi. Che mi importa se una "lobby"  mi controlla? ( A parte il fatto che se lo fa, ci riesce perchè la mia volontà glielo permette). Nessuno può togliermi la Libertà. Neanche il fantomatico chip della Verizon. La strategia del terrore? Non funziona. L'unica cosa che bisogna fare, e continuare a fare, è combattere, per difendere la nostra Libertà, quella interiore, che va custodita come principio fondamentale della nostra Umanità, e quindi, se vogliamo, della nostra Esteriorità Umana. 
Grazie

10 giugno 2008

Primo Contatto

E appena aperto il blog, lo legge il mio caro amico Ingegnere, che testualmente cito: "t bast csì poco x una ispirazione?" (perdonategli la scrittura sintetica, ma gli ingegneri sono la personificazione della Funzionalità). Ha ben colto lo spirito del blog, che volontariamente non ho espresso in nessun post intitolato "Intro", poichè voglio che si mostri solo con il passare del tempo.
Colgo il momento per scrivere del mio amico, l'Ingegnere. Siamo stati amici fin dal primo Liceo, in quella quartina inseparabile (io, l'ingegnere, valerio e l'Avvocato) che sarebbe è la dimostrazione che le diversità possono convivere! Quanti bei ricordi affiorano nella mente di questo Ecogiurista in erba! Penso di aver scoperto l'amicizia in quei due banchi: quell'amicizia che non dipende da uscire tutti insieme, dal sentirsi ogni giorno; ma quella più profonda, quella che ci rassicura che siamo sempre nel cuore di qualcuno, di quel qualcuno con cui abbiamo condiviso qualcosa di Indescrivibile.
è il ritrovarsi, quando gli impegni lo permettono, in una di quelle leggendarie riunioni di classe, per rendersi conto di quanto siamo cambiati e di quanto siamo sempre i soliti! Che grande cosa l'amicizia!

Dedicato alla quartina in altro a sx!